THE FOG IN ME

A noi nati con un piede in montagna e un altro nel lago, viene raccontato che la nebbia della Pianura (Padana) è infida, “da tagliare con il coltello” (cit. Nanni Loy), che sì, densa è densa, ma perché aggredirla con un’arma?

“Preferisco vederci chiaro” è un’espressione cara. Poi la vita ti mette alla guida di un ipovedente e rivaluti ogni cosa, ogni espressione, con occhi diversi, i suoi.

Racconti di foschie e nebbie, nel mio cammino. Ho amato ogni passo. E quando i piedi avanzano, invisibili persino ai miei stessi occhi, rallento, ascolto, pori attenti e vibrisse all’erta, felina e anfibio, e una traiettoria o un luogo dove fermarmi li trovo lo stesso.

Ironico che dalle valli prealpine io abbia vagato fino a San Francisco, luogo di imponenti nebbie, tutt’altro che immobili, dipinte ad olio, spesse, materiche.

4′ 30” di video, che avrai già visto, forse, standone lontano. Ora calatici, immergitici, che tanto fuori il sole ti aspetterà. Lo ha fatto sempre anche con me.

NEL SOGNO DI DESERTO E SPECCHI

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credit to Gennaro Manna on http://www.juzaphoto.com

Nel sogno di deserto e specchi,

alata di speranza si girerà una cicogna

a cercare un ramo, una sporgenza.

L’arsura della mancanza sfinente.

Io ramo, io goccia e presenza,

miraggio svanente, richiamo insufficiente.

Non pago abbastanza per sognare?

Così scrivevo nella notte, che le parole si allineavano da sole e del sole sognato sentivo la forza. Ho cercato l’immagine impossibile e l’ho trovata su Juza, una sicurezza.